Politicamente corretto e scorretto.
L'espressione "politicamente corretto" ( amo troppo la nostra bellissima lingua, così musicale grazie anche alle frequentissime vocali, quindi rifuggo, quando non ce n'è bisogno, i termini inglesi, così di moda ) designa, così leggo nel mio dizionario: "una linea di opinione e un atteggiamento sociale di estrema attenzione al rispetto generale, soprattutto nel rifuggire l'offesa verso determinate categorie di persone. Qualsiasi idea o condotta che non si attenga a tale indirizzo appare politicamente scorretta ( politically correct ). "
Si allude a certi pregiudizi razziali, etnici, religiosi, di genere, di età, di orientamento sessuale,o relativo disabilità fisiche o psichiche.
Tale espressione è nata negli ambienti intellettualisti di sinistra statunitensi degli anni trenta. Politically correct
è stato anche il sucessivo movimento d'idee d'ispirazione liberal e radical dell' Università di Michigan, che proponeva alla fine degli anni '80, in nome del culturalismo, la messa al bando di certi termini come black, nigger e negros ( da sostituire con afro-americans ); qui in Italia, sempre per evitare termini un po' forti, si è scelto di sostituire le parole pederasta e lesbica o peggio ancora con gay, handicappato con portatore di handicap, e più recentemente con diversamente abile, nullafacente con disoccupato, balbuziente con disfluente, cieco con non vedente, sordo con non udente, para- o tetraplegico con non deambulante.
Poco ci manca per mettere al bando la parola brutto, sotituendola con non bello, o puzzolente con non-profumato, ecc.
Però, in compenso, i tisici, gli epilettici, i sifilitici sono rimasti discriminati :non hanno avuto alcun rattamento di riguardo, e tali sono rimasti. E anche le puttane, o prostitute, sono rimaste tali. Un minimo senso di plitically correct dovrebbe imporci di dire donne diversamente abili o collaboratrici d'affetto.
Un modo, questo, di rimuovere le parole, ma ben altra cosa è rimuovere il razzismo.
Si è criticato questo bizantinismo di definizioni che sfumano poi negli anni: quelli un tempo chiamati brutalmente minorati sono divenuti prima invalidi poi handicapati, quindi portatori di hadicap, in seguito disabili e finalmente diversamente abili. Classico è anche il ricorso alla definizione negativa, come anzi detto, non vedenti, non udenti, non deambulanti, che sono inesistenti nel lessico medico e quasi sempre respinti dagli enti di tutela delle categorie interessate, che normalmente non vengono neppure interpellate.
Non si grida invece al razzismo ( quello religioso ) quando, per rimanere politicamente corretti, si tolgono i crocifissi dalla scuole o si vieta di cantare le canzoni di Natale nelle Scuole Elementari ( per accontentare la minoranza si diventa razzisti verso la maggioranza ), né al razzismo sessuale quando si progetta di dare il bando ai termini madre e padre ( e quindi anche babbo, papà, mamma ), sostituendoli con i politically correct genitore 1 e genitore 2, per accontentare la categoria dei gay , che, se anche si ammettesse, esagerando, che rappresentano il 5-6 % della popolazione italiana, rispetto al rimanente 94-95% di eterosessuali sarebbero una netta minoranza.
In tal caso, per non offenderli, ma volendo rimanere corretti, non si potrà pregare il Padre nostro, ma il Genitore 1 nostro, e il Signoredio non sarà più tale, ma il Genitoreunodio. E si dovrà parlare di genitoreuno potestà e non più di patria potestà, e così via. Provate ora qui a usare termin politically correct per dire: patermalistico, paternamente, paternità, maternità, ecc.
Con ciò mi pare chiaro che anche il politicamente corretto, se si va oltre ogni limite di buon senso, può divenatre ridicolarmente osceno.
Così come ridicola è la minaccia incombente di mettere sotto processo uno che faccia delle battute irriverenti verso i gay, chiamandoli coi vecchi termini popolareschi, e non uno che usi termini irriverenti verso gli eterosessuali, o verso Dio e la Madonna ( nelle bestemmie ), o di inasprire le condanne nel caso di violenze sulle donne, e non mi pare che si parli anche di quelle sui bambini: non capisco perché una violenza fatta su un uomo sia di gravità minore ( 30 anni per chi ammazza una donna e 15 per chi ammazza un uomo ? )
E ridicolo è scandalizzarsi se nell'agone politico viene insultata una ministra di colore ( non dico nera, colore questo che verrà messo al bando insieme a negro ). perché si sa che l'insulto è di prammatica nel mondo politico, basti pensare ai grillini, e non solo a loro...
Il che mi fa pensare che se fosse di pelle bianca la cosa passerebbe inosservata. Anzi, che è stata fatta Ministra come mossa politica, appunto perché di colore, non perché avesse credenziali di un curriculum politico tale da entrare in un governo. Se fosse stata un'oculista di Vimercate, continuerebbe forse a fare il suo mestiere di medico. Un altro ex ministro di qualche anno fa, paraplegico ( pardòn, non deambulante ), il dott. Guidi, era stato insultato non so quante volte, alla faccia del politicamente corretto. Ma era di pelle bianca.
Io ho sempre pensato che siamo tutti fratelli, bianchi, neri, gialli, cristiani, ebrei, islamici, atei.
Se c'è una discriminante, ebbene, c'è quella tra i maleducati e gli educati, tra i rispettosi e i cafoni, e che non c'è bisogno di leggi, non servono, che ci dicano con che termini possiamo dire che gli africani sono neri e i cinesi gialli.
Oh Dio quant'è difficile rispettarci e volerci bene.....
Italo Bonassi
L'espressione "politicamente corretto" ( amo troppo la nostra bellissima lingua, così musicale grazie anche alle frequentissime vocali, quindi rifuggo, quando non ce n'è bisogno, i termini inglesi, così di moda ) designa, così leggo nel mio dizionario: "una linea di opinione e un atteggiamento sociale di estrema attenzione al rispetto generale, soprattutto nel rifuggire l'offesa verso determinate categorie di persone. Qualsiasi idea o condotta che non si attenga a tale indirizzo appare politicamente scorretta ( politically correct ). "
Si allude a certi pregiudizi razziali, etnici, religiosi, di genere, di età, di orientamento sessuale,o relativo disabilità fisiche o psichiche.
Tale espressione è nata negli ambienti intellettualisti di sinistra statunitensi degli anni trenta. Politically correct
è stato anche il sucessivo movimento d'idee d'ispirazione liberal e radical dell' Università di Michigan, che proponeva alla fine degli anni '80, in nome del culturalismo, la messa al bando di certi termini come black, nigger e negros ( da sostituire con afro-americans ); qui in Italia, sempre per evitare termini un po' forti, si è scelto di sostituire le parole pederasta e lesbica o peggio ancora con gay, handicappato con portatore di handicap, e più recentemente con diversamente abile, nullafacente con disoccupato, balbuziente con disfluente, cieco con non vedente, sordo con non udente, para- o tetraplegico con non deambulante.
Poco ci manca per mettere al bando la parola brutto, sotituendola con non bello, o puzzolente con non-profumato, ecc.
Però, in compenso, i tisici, gli epilettici, i sifilitici sono rimasti discriminati :non hanno avuto alcun rattamento di riguardo, e tali sono rimasti. E anche le puttane, o prostitute, sono rimaste tali. Un minimo senso di plitically correct dovrebbe imporci di dire donne diversamente abili o collaboratrici d'affetto.
Un modo, questo, di rimuovere le parole, ma ben altra cosa è rimuovere il razzismo.
Si è criticato questo bizantinismo di definizioni che sfumano poi negli anni: quelli un tempo chiamati brutalmente minorati sono divenuti prima invalidi poi handicapati, quindi portatori di hadicap, in seguito disabili e finalmente diversamente abili. Classico è anche il ricorso alla definizione negativa, come anzi detto, non vedenti, non udenti, non deambulanti, che sono inesistenti nel lessico medico e quasi sempre respinti dagli enti di tutela delle categorie interessate, che normalmente non vengono neppure interpellate.
Non si grida invece al razzismo ( quello religioso ) quando, per rimanere politicamente corretti, si tolgono i crocifissi dalla scuole o si vieta di cantare le canzoni di Natale nelle Scuole Elementari ( per accontentare la minoranza si diventa razzisti verso la maggioranza ), né al razzismo sessuale quando si progetta di dare il bando ai termini madre e padre ( e quindi anche babbo, papà, mamma ), sostituendoli con i politically correct genitore 1 e genitore 2, per accontentare la categoria dei gay , che, se anche si ammettesse, esagerando, che rappresentano il 5-6 % della popolazione italiana, rispetto al rimanente 94-95% di eterosessuali sarebbero una netta minoranza.
In tal caso, per non offenderli, ma volendo rimanere corretti, non si potrà pregare il Padre nostro, ma il Genitore 1 nostro, e il Signoredio non sarà più tale, ma il Genitoreunodio. E si dovrà parlare di genitoreuno potestà e non più di patria potestà, e così via. Provate ora qui a usare termin politically correct per dire: patermalistico, paternamente, paternità, maternità, ecc.
Con ciò mi pare chiaro che anche il politicamente corretto, se si va oltre ogni limite di buon senso, può divenatre ridicolarmente osceno.
Così come ridicola è la minaccia incombente di mettere sotto processo uno che faccia delle battute irriverenti verso i gay, chiamandoli coi vecchi termini popolareschi, e non uno che usi termini irriverenti verso gli eterosessuali, o verso Dio e la Madonna ( nelle bestemmie ), o di inasprire le condanne nel caso di violenze sulle donne, e non mi pare che si parli anche di quelle sui bambini: non capisco perché una violenza fatta su un uomo sia di gravità minore ( 30 anni per chi ammazza una donna e 15 per chi ammazza un uomo ? )
E ridicolo è scandalizzarsi se nell'agone politico viene insultata una ministra di colore ( non dico nera, colore questo che verrà messo al bando insieme a negro ). perché si sa che l'insulto è di prammatica nel mondo politico, basti pensare ai grillini, e non solo a loro...
Il che mi fa pensare che se fosse di pelle bianca la cosa passerebbe inosservata. Anzi, che è stata fatta Ministra come mossa politica, appunto perché di colore, non perché avesse credenziali di un curriculum politico tale da entrare in un governo. Se fosse stata un'oculista di Vimercate, continuerebbe forse a fare il suo mestiere di medico. Un altro ex ministro di qualche anno fa, paraplegico ( pardòn, non deambulante ), il dott. Guidi, era stato insultato non so quante volte, alla faccia del politicamente corretto. Ma era di pelle bianca.
Io ho sempre pensato che siamo tutti fratelli, bianchi, neri, gialli, cristiani, ebrei, islamici, atei.
Se c'è una discriminante, ebbene, c'è quella tra i maleducati e gli educati, tra i rispettosi e i cafoni, e che non c'è bisogno di leggi, non servono, che ci dicano con che termini possiamo dire che gli africani sono neri e i cinesi gialli.
Oh Dio quant'è difficile rispettarci e volerci bene.....
Italo Bonassi